Il nuovo romanzo della Saga di Carne

Epilogo degli epiloghi, o inizio di una nuova epopea, che ha al centro l'agnizione di Carne, Fleshback (rezma-tarijn, ovvero "carne tornante" nell'antica lingua di Shitland) intende dimostrare che salvezza e perdizione non sono che due facce della stessa medaglia.

venerdì 4 febbraio 2011

Chapter 026

"Dobbiamo fare in fretta"
"Ci sono problemi?"
"Temo di sì, sdoppiarsi produce una reazione a catena"
"Saremo presto in quattro?"
"Presto"
"Presto quanto?"
"Cazzo, in questa storia ci sono troppe domande"
"Era solo per sapere..."
"Te lo spiego subito. Senza la Salsa il processo non si interrompe"
"E dove la troviamo?"
"Dovevamo chiederlo a Carne, prima di ammazzarlo"
"Dovevi chiederlo a Carne, prima di ammazzarlo"
"Stai prendendo le distanze?"
"Ora sei tu a fare le domande?"
"E tu cosa stai facendo?"
"Sto cercando un'altra toilette"

Seguirono una hostess, entrarono insieme a lei nella toilette.
"Solo la signora! Questo è il bagno delle donne!" fece appena in tempo a dire che fu raggiunta da un colpo sulla fronte, proprio al centro. Nella borsa aveva un cambio d'abito. Era un peccato sprecarlo.

Divennero quattro. Insieme alla coppia che abbiamo conosciuto ora c'erano due belle ragazze, un po' volgari, con trucco pesante e tette straordinarie, utili in caso di necessità. Camminavano lentamente, cercando di non dare nell'occhio, ma sapevano dove andare. Dovevano tornare da Carne per cercare degli indizi. La zona della toilette usata in precedenza era presidiata dalla polizia, tutt'intorno un nastro bicolore delimitava la zona.

"Cosa è successo?"
"La smettete di fare domande?" disse il poliziotto più vicino.
"C'è pericolo?"
"No, c'è solo un morto in una toilette, forse un tossico..." fu interrotto da una forte esplosione e, rotolando per lo spostamento d'aria, aggiunse: "C'era un morto, ora dovremo raccattarne i pezzi!"

"Non abbiamo perso molto!"
"Torniamo a Londra, prima di diventare otto!"

L'eco dell'esplosione lo raggiunse nel tunnel che lo riportava ad Agios Georgios, Carne era compiaciuto, gli sembrava di essere tornato ai tempi d'oro. Aveva trovato il tubo del gas, lo aveva svitato con attenzione ed aveva imboccato la porta dalla quale era entrato/uscito nell'aeroporto certo che prima o poi l'interruttore automatico sarebbe scattato.

"Chiama Venkmann" dissero in coro le altre tre cose.

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