Il nuovo romanzo della Saga di Carne

Epilogo degli epiloghi, o inizio di una nuova epopea, che ha al centro l'agnizione di Carne, Fleshback (rezma-tarijn, ovvero "carne tornante" nell'antica lingua di Shitland) intende dimostrare che salvezza e perdizione non sono che due facce della stessa medaglia.

mercoledì 9 febbraio 2011

Sweet London

Quel dannato foulard di Givenchy era troppo setoso... svolazzava... dannata idea di scoprire la vecchia Austin tre litri in quel ventoso giorno di primavera! Ma lui doveva correre! Erano mesi che Gwen non lo chiamava, che gli teneva il broncio, e  a un invito così esplicito (vieni a infilarmi in bocca i quadratini di Domori tutti interi, gli aveva detto lei) non poteva sottrarsi. Riallacciare con Gwen avrebbe significato soprattutto una cosa: riaccreditarsi agli occhi di Lady Cophetua, che dopo le vicende di Shitland, con il fondato sospetto che lui fosse uscito dalla faccenda assai arricchito, aveva distolto lo sguardo altrove, riammettendo a casa sua uno degli eredi Culloden, il quale, (a parte avere una figlia che portava l'improbabile nome di Calypso e che disdicevolmente lavorava in televisione) era un uomo rispettabile, e c'era anche il rischio che, frugando in qualche vecchio cassetto, questo Culloden avrebbe potuto trovare l'ingrediente segreto della Salsa.
Lady Cophetua Hinshelwood era uscita malconcia dalla vicenda di Shitland: in soli due anni aveva dovuto sborsare più di sei milioni di sterline per uscire dignitosamente dall'ecatombe finanziaria di quell'isola di merda. Carnet invece aveva comperato anche la casa a fianco della sua, in Bedford Square. Correva voce che l'avesse pagata il doppio del suo prezzo, pur di snidare i proprietari, la cui famiglia viveva in quello stabile fin dai tempi della Regina Vittoria. E poi aveva aumentato il suo parco macchine, le giacche di cachemire, le visite da Tiffany per "tenere in casa sempre qualche cadeau", che veniva poi donato a compagne di una sera.
Quando suonò il campanello fu sorpreso dal fatto che ad aprire fosse proprio Gwen. La servitù era tutta in libera uscita, e Gwen ostentava un negligé di seta nero e rosa, dentro il quale il suo gigantesco culo oscillava frusciando morbidamente...

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