Il nuovo romanzo della Saga di Carne

Epilogo degli epiloghi, o inizio di una nuova epopea, che ha al centro l'agnizione di Carne, Fleshback (rezma-tarijn, ovvero "carne tornante" nell'antica lingua di Shitland) intende dimostrare che salvezza e perdizione non sono che due facce della stessa medaglia.

giovedì 10 febbraio 2011

Journey through the afterlife

Fin da quando erano piccoli sgusciavano, attraverso un passaggio che avevano scovato nelle cantine del bianco palazzotto di Bedford Square, nei giardini posteriori del British Museum. Mai nessuno li aveva sorpresi mentre scivolavano nei vecchi depositi di carbone del Museo, in disuso da circa un secolo. Winnie sapeva ma li lasciava fare perchè sapeva che un giorno questa conoscenza dei luoghi e dei percorsi sarebbe stata utile a Carne.
"Argocrozzo non ha ancora finito, perchè non ve ne andate per un po'?" augurandosi che il fastidio del loro battibecco si attenuasse.

"Andiamo!"
E Kate, come al solito, ubbidì.

Anche nel buio non gli ci volle molto per sbucare nel giardino e per trovare lo scivolo. Una volta dentro staccò dal muro un vecchio lume a petrolio che tanti anni prima gli era servito per aggirarsi nei fondi del museo. Lo accese e si diresse verso la prima porta di ferro. Dal giorno in cui era riuscito a rompere i cardini arrugginiti nessuno si era più preoccupato di rimetterla in sesto. Risalì le scale per il seminterrato, riconoscendo di volta in volta tutti i reperti mai utilizzati nelle grandi sale dei piani superiori, sapendo che stava cercando qualcosa di preciso, altrimenti qualcuno non lo avrebbe immaginato lì. Erano cambiate molte cose, il museo aveva subito, durante l'ultima ristrutturazione, grandi cambiamenti e anche la sicurezza era subentrata in misura massiccia. Il passaggio che lo portava alla grande cupola era sbarrato da una porta d'acciaio, solo con il riconoscimento delle impronte si poteva aprire. Carne appoggiò il palmo della mano sul lettore.
"Bentornato, Guardiano della Porta" disse una voce digitale.
"Winnie è davvero potente!"
"Come hai fatto?" chiese Kate, dietro di lui
"Ho fatto!"
Prima di raggiungere il suo obiettivo si fermò ad ammirare la testa di arenaria bianca dipinta di Montuhotep II, il suo pezzo preferito, vecchio di 4000 anni. Raggiunse poi la grande cupola trasformata in un luogo magico, un percorso concentrico dalla morte alla vita eterna, la porta di ingresso verso l’aldilá. C'era dell'animazione e questo sorprese Carne abituato, a quell'ora, al vuoto e al silenzio.
Al centro, punto d'arrivo delle due grandi scale che scendono dalla torre circolare, Anubi, signore degli inferi, stava pesando un cuore sotto lo sguardo di Osiride.
"E' pesante" dice Anubi pulendosi le mani insanguinate sulla veste di Osiride
"Buttalo al divoratore"
"Grazie" disse allora una creatura con testa di coccodrillo, corpo di leone e zampe posteriori di ippopotamo.

"Hai visto?"  Chiese Carne a Kate
"Che cosa?"
"Sei anche cieca?"
"Anche?"

Poteva essere un ologramma (parte degli elementi multimediali dellla mostra sul libro dei morti che finisce all'inizio di marzo) ma le macchie di sangue erano ben visibili.. Durarono poco.
"Tutte le volte la stessa storia!" disse Upuaut dopo avere leccato il pavimento di marmo.

Nessun commento:

Posta un commento