Il nuovo romanzo della Saga di Carne

Epilogo degli epiloghi, o inizio di una nuova epopea, che ha al centro l'agnizione di Carne, Fleshback (rezma-tarijn, ovvero "carne tornante" nell'antica lingua di Shitland) intende dimostrare che salvezza e perdizione non sono che due facce della stessa medaglia.
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giovedì 3 febbraio 2011

Together, again.

Non era un sogno... stava cadendo, ma come cade una piuma, lentamente, dondolando. La mancanza di gravità gli ricordò tempi lontani, un treno di bario, una 1100 fiat... Aveva tutto il tempo per rimettere insieme le tessere del mosaico, capire perchè l'helleborus foetidus aveva un grande valore e come un'isola dalle coste inglesi si era spostata di fronte a Mont Saint Michel e tante altre storie. Forse alla fine avrebbe capito chi era. 
"Sei sicuro di riuscirci?" disse una voce dietro di lui.
"Non lo so ancora. Chi è colui che vuole saperlo?" disse, voltandosi per vedere chi aveva parlato.
Non c'era nessuno oppure no.
"Qualcuno ha parlato" si disse
"Qui ci sei solo tu" si rispose ed era la verità, perchè l'altro sè stesso stava cercando, sul fondo del pozzo, di contattare senza grande successo il Busy Bee Cafè.


Il suo veleggiare divenne orizzontale, la velocità aumentò considerevolmente finchè, nei pressi di una porta di metallo verniciata di grigio diminuì del tutto. 
"Entro?" si disse
"Oppure esci?" si rispose
"Dipende dai punti di vista.


Senza sapere se stava uscendo od entrando, aprì la porta e si trovò immediatamente su un affollatissimo tapis roulant. ΕΛΕΥΘΕΡΙΟΥ ΒΕΝΙΖΕΛΟΥ era la scritta che si ripeteva ogni cento metri.
"A che punto siamo?" chiese al giapponese che lo precedeva.
"A metà strada" rispose il giapponese
"Quindi l'oracolo non ti ha detto tutto?"
"No. Voleva 200 euro e a me ne erano rimasti solo 100 più un braccialetto, un falso che non vale una cicca"
"E adesso?"
"Rimarrò con i miei dubbi"


Mentre il tapis roulant procedeva dal terminal principale al satellite un uomo elegante, un po' effeminato, li raggiunse e il suo sguardo incrociò quello di Carne. 
"Kate!" pensò.
"E' lei!" si rispose. La prese per la vita, la attirò a sè e le fece scivolare la lingua in bocca, tutto in un decimo di secondo cosa che al giapponese piacque molto e gli permise di scoprire la propria omosessualità. Ora sapeva chi era, non aveva più dubbi, aveva fatto bene ad andare a Delfi, il ricordo della sveltina con quell'uomo effeminato gli aveva aperto gli occhi.

mercoledì 2 febbraio 2011

Outward-bound

"Viene da Delfi?" chiese il tassista alla giovane inglese
"No, vengo da Londra" rispose fiaccamente. Non aveva voglia di parlare. La sveltina con il giapponese era stato un momento di vera tristezza sia per lui che per sè stessa ma non aveva potuto farne a meno.
Il tassista capì l'antifona, si concentrò sulla guida e si preparò ad affrontare i 111 chilometri che lo separavano da Atene e gli altri 33 per l'aeroporto. Fu tentato di impostare il 2 sul tassametro (il prezzo sarebbe raddoppiato, come nelle corse notturne) ma poi si fece intenerire dalla tristezza dipinta sul volto della ragazza.

Tre ore più tardi arrivarono al terminal principale dell'Eleftherios Venizelos. Il tassista, prima di svegliare la sua passeggera, indugiò con lo sguardo sulle cosce della ragazza, represse l'inizio di un'erezione e la toccò scuotendola leggermente, un'imprudenza che per poco non gli fu fatale. Il colpo che ricevette tra gli occhi gli fece perdere conoscenza.

"Meglio così!" pensò Kate

Fece acquisti in un negozio di Piazza Olimpo e poi si diresse al Centro Business dove prenotò una postazione internet.
"Il ragazzo non è più quello di una volta, ormai non riesce a fare nemmeno una sola cosa contemporaneamente, non vale la pena di perdere del tempo, il suo cervello ha subito parecchi reset. La mia missione è finita, torno a Londra e recupero la mia identità" non perse nemmeno il tempo della firma e dopo avere premuto il tasto invio si diresse verso la toilette.

La donna che ne uscì non era nemmeno una lontana parente di quella che era entrata, infatti non era una donna.

lunedì 31 gennaio 2011

Chapter 018

"Dove hai preso i 20.000 che hai dato a Kate?"
"Perchè?"
"Dove li hai presi?"
"Dai miei risparmi"
"Da quando hai dei risparmi, tuoi?"
"Dai nostri risparmi"
"Mi hai chiesto il permesso?"
"Da quando devo chiederti il permesso?"
"Hai finito con domande cretine?"
"Perchè mi tratti sempre male?"
"Perchè sei una vecchia checca permalosa..."
"E di Carne non ti importa?"
"Cosa c'entra Carne?"
"Qualcuno lo doveva accompagnare"
"E li hai dati a Kate! Per 20.000 euro lo accompagnavo io..."
.....
I due mormoni non riuscivano a capire di cosa stavano parlano.
"Parlano in codice" disse il primo
"Potrebbe essere, impossibile che Colui e Grande Merda siano così rincoglioniti!"
"Cosa facciamo?"
"Carne se ne è andato, se l'avessimo seguito la nostra copertura sarebbe saltata"
"Chiamiamo Venkmann?"
"Per dirgli che abbiamo fallito?"
"Allora andiamo a Delfi anche noi"
"Andiamo"
Se ne andarono lasciando i due vecchi al loro battibecco.

"Se ne sono andati!"
"Ho visto"
"La cosa puzzava"
"Quale cosa?"
"Non fare domande idiote. Non erano mormoni"
"Come fai a saperlo?"
"Si sono mangiati tutti i lukum e avevano Marlboro nel taschino della camicia"
"Quindi non erano mormoni!"
"No, spie. Sanno chi siamo. Sanno chi siamo stati. Ora vogliono sapere chi è Carne."
"Ma ora lo hanno visto e sanno dove è"
"Ne hanno visto solo l'involucro"

domenica 30 gennaio 2011

Gnôthi seautón

"Conoscevamo una Kate?"
"Forse più d'una!"
"Intendevo proprio una Kate Fuller!"
"Parli di quell'attrice porno?"
"Vuoi dire quell'attore?"
"Perchè annoiare tutti con questi dettagli?"
"Perchè qui ci sono due giovani mormoni e non dobbiamo mentire"
"Due giovani mormoni?"
"Non ti sei accorto che Carne li ha fatti entrare?"
"Cosa vogliono?"
"Chiedilo a Carne, dice che lo vogliono aiutare"
"Speriamo bene, ne avrebbe bisogno"
"Parli proprio tu, che lo volevi uccidere..."
"Sì, ma quella è un'altra storia"
"E di questa storia cosa ne dici?"
"Per il momento niente di interessante"
"Non sono d'accordo. Arriva Winnie. Arriva Carne. Ora arriva anche Kate, sempre che non sia un attore porno"
"Hai dimenticato i due mormoni..."
"Sì hai ragione, sicuramente gli autori li avranno mandati per evitare i nostri soliti eccessi"
"Per controllarci?"
"Più o meno"
"Io caccerei tutti fuori di casa"
"Chiediamo prima a Carne"
"Sì, così lui lo chiede a se stesso e poi si risponde e poi si risponde di nuovo..."
"Povero ragazzo, prima o poi dovrà capire chi è"
"Io non glielo dico"
"Io nemmeno"
"Mandiamolo a Delfi!"

giovedì 27 gennaio 2011

Chapter 002

‎"Winnie..."
"Sì?"
"Winnie, tu sai cosa sta succedendo?"
"Sì. Lo so."
"Grazie al cielo!"
"Hai notizie della signorina?"
"Si."


Fame. L'ultima volta che aveva usato la Bentley nel minifrigo, di fianco ad una demi di Roederer, c'era un sacchetto di mandorle salate. Lo aprì. Di mandorle nemmeno l'ombra. Al loro posto una busta, piatta come una sogliola, piatta, piatta.
Dentro un solo foglio con quattro righe:
->> ci credo, luna
->> don cruciale
->> cercando lui

->> conclude ira
"Un rebus? 
Prima o poi ci capirò qualcosa" pensò e immediatamente, per lo sforzo compiuto, ebbe un attacco di nausea. Riuscì a non vomitare per rispetto della vecchia Bentley che lo aveva servito onorevolmente da quando, ancora bimbo, lo accompagnava dal professor Jirolam Salajdarian, il migliore psicoanalista di Londra (cfr:http://carnediculo.blogspot.com/search?q=carnet+137).


Il suo alito acido stava invadendo l'auto, decise di aprire il finestrino.
"Qualcosa non va?" disse con la solita premura Winnie.
"Tutto bene, non preoccuparti... mi ha cercato qualcuno?"
"Sì"
"Bene!"
"Cosa hai risposto?"
"Come l'ultima volta."
"Grazie, Winnie!"
Ricominciò a pensare, pronto ad un nuovo attacco di nausea, alle quattro righe.

‎"Roccia nel nu... uccide la nor.. lucca nor... ordine lucca ... lucca dinero..."
"Lucca, Viareggio, Breviglieri, i soldi e la spada..." i ricordi cominciavano a riaffiorare "...e Kate!"