Il nuovo romanzo della Saga di Carne

Epilogo degli epiloghi, o inizio di una nuova epopea, che ha al centro l'agnizione di Carne, Fleshback (rezma-tarijn, ovvero "carne tornante" nell'antica lingua di Shitland) intende dimostrare che salvezza e perdizione non sono che due facce della stessa medaglia.

martedì 1 febbraio 2011

Εδώ θα βρείτε αυτό που ψάχνετε

100 euro sul comodino e due righe
Bye bye,
Delphi
e una firma
Kate
"Bel risveglio!" si disse Carne.
"Ringrazia il cielo che sei vivo!" si rispose.
"Dove sono?"
"Dalla luce, dal caldo, dal clima secco potremmo essere in Grecia. Non lontano dal mare, dall'odore di salso. In collina, vicino a piante di fico"
"Sei un indovino?"
"Siamo a Delfi"
"Come fai a saperlo?"
"I due vecchi lo hanno detto"
"E qui come sono arrivato?"
"Non hai visto il bliglietto?"
"Kate?"
"Kate!"
"E dove è, Kate?"
"Andata, non hai visto i cento euro?"
"E ora cosa faccio?"
"Vai a vedere il centro del mondo"

Si incamminò, senza fretta. Là dove c'era la fonte di Kastralia (lì ci si purificava prima di consultare l'oracolo) ora c'era un bar. Si purificò con una bella dose di pernod e acqua ghiacciata (l'ouzo non gli era mai piaciuto) e poi proseguì verso il santuario al seguito di una comitiva di turisti giapponesi, o così almeno sembravano. Accelerò e raggiunse l'ultimo della fila.
"Dove state andando?"
"All'oracolo"
"Vi siete purificati?"
"Sì. La guida ci ha detto che è obbligatorio"
"Al bar?"
"Sì, al bar Kastralia"
"E avete bevuto l'acqua della fonte?"
"Sì, quella originale, solo 10 euro al bicchiere"
"Ho capito... e adesso siete pronti per?"
"Per capire chi siamo"
"E' un problema che ho anch'io, posso venire con voi?"
"Nessun problema"

"Dove ho già visto il bracciale del giapponese?" si disse
"Quando?" si ridomandò
"Recentemente"
"Kate?"
"Kate!"

"Dove lo hai preso" disse Carne al giapponese, tenendolo stretto per il collo.
"L'ho comprato, è un pezzo di valore, trafugato da un romano nel 171 a.C."
"Te lo ha venduto una donna?"
"Sì, bella, giovane, inglese, un po' mignotta..."
"Dove?"
"Tra Atene e qui, a mezza strada circa, l'avevano derubata, le servivano i soldi per l'aereo, doveva tornare a Londra"
"E lei ti ha dato il bracciale... e che altro?"
Il giapponese da giallo diventò rosso. Carne ebbe conferma di quello che aveva pensato.

L'oracolo aveva parlato. Carne fece dietrofront e si diresse verso la costa. Avrebbe cercato una barca. Sarebbe arrivato allo stretto di Corinto e di lì all'aeroporto. Trovò presto un piccolo kaiki e si diresse a motore verso il centro della baia. Sembrava che tutto filasse per il meglio quando la barca cominciò a fare acqua.
"Oggi non me ne va bene una!" si disse
"E quando mai?" si rispose

Agios Georgios, di fronte a Galaxidi
Si buttò in acqua e cominciò a nuotare. L'acqua era tiepida, molto salata, di un indaco intenso. Continuò a notare. L'altra costa si avvicinava ad ogni bracciata. Non gli ci volle molto per raggiungerla. Fu difficile arrampicarsi sugli scogli ma ce la fece. Si riposò qualche minuto e cominciò a camminare su un terreno roccioso, del tutto privo di vegetazione. Gli sembrava di essere su un altro pianeta. Il terreno continuava a salire e Carne lo seguì pensando di raggiungere la sommità della collina. Solo quando la raggiunse capì di essere su un'isola, una piccola isola quasi circolare con un diametro di circa 200 metri. A centro, in posizione dominante, una piccola costruzione quadrata, con muri di pietra, alta circa 4 metri, senza ingressi di sorta. Si arrampicò e su una pietra bianca di calcare d'istria lucidata dal tempo fece appena in tempo a leggere Εδώ θα βρείτε αυτό που ψάχνετε che le pietre si sbricolarono e lui cadde all'interno. Si preparò mentalmente all'urto ma non ci fu nessun urto, continuò la sua discesa verso il basso rallentando progressivamente... gli sembrava di volare.

"Dove sono?" si chiese
"In un sogno" si rispose, ma anche questa volta si sbagliava.

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